Dragone
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È una costellazione circumpolare imponente, sia perché con i suoi 1083 gradi quadrati di cielo è l'ottava per dimensioni, sia perché estendendosi dalle ore 9 alle 21 in ascensione retta si situa per ben 180 gradi attorno al polo nord celeste. Non è particolarmente nota al pubblico, perché altri sono gli asterismi che, in termini di notorietà, fanno la parte del leone in questa plaga, a cominciare dall'Orsa Maggiore e da Cassiopea.

Il Draco nella rappresentazione di Mercatore (1512-1594)
L'origine mitologica della costellazione è alquanto controversa anche se è stata sicuramente concepita dopo quelle delle due Orse. C'è chi avrebbe ravvisato nel Drago quel terribile animale che era stato posto a guardia del giardino delle Esperidi e che fu successivamente ucciso da Eracle. Ma è anche probabile che sia stata invece introdotta unicamente per riempire i vuoti lasciati dopo la creazione di altre costellazioni circumpolari, in particolar modo il Grande e il Piccolo Carro, e l'idea di collegare le stelle rimaste vacanti con una figura sinuosa si è rivelata sicuramente felice.
La caratteristica meglio individuabile del Dragone è però la testa, se non altro perché racchiude 3 fra le stelle più brillanti della costellazione: è formata da Beta, Gamma, Ny e Xi, situate a guisa di trapezoide, a una dozzina di gradi nord-est di Vega.
Cominciamo quindi con Beta, una stella di 3ª grandezza che possiede pure il nome arabo Rastaban, tradotto un po' liberamente con "testa del dragone"; è una gigante gialla distante 380 anni luce e 950 volte più brillante del Sole; nel diagramma H-R si colloca, rispetto alla Sequenza Principale, al di sopra del punto occupato dalla nostra Stella. È accompagnato da una debole stellina situata a circa 4 secondi d'arco, una nana rossa di 14ª magnitudine che fisicamente dista dalla principale almeno 450 UA e impiega oltre 4000 anni a compiere una rivoluzione attorno alla principale. Da un ipotetico pianeta che orbiti attorno alla secondaria, Rastaban apparirebbe 3000 volte più luminosa della Luna piena!
Gamma, la più brillante sia del quadrilatero sia dell'intera costellazione, è invece una bella gemma di color aranciato la cui tinta, pur potendosi già apprezzare a occhio nudo, risalta però meglio in un binocolo sfuocando leggermente l'immagine. Questa stella è nota anche come Eltanin, un nome che risale al XV secolo quando un certo Ulugh Beg, astronomo dell'Uzbekistan, si riferiva a essa come ras-al-tinnii, un'altra traduzione di "testa del drago"; dunque sono 2 le stelle che portano questa denominazione anche se ciò non costituisce certo un caso isolato nella storia dell'astronomia. Gamma è una gigante rossa distante 100 anni luce e 470 volte più brillante del Sole, se si considera anche l'emissione infrarossa. Riveste una certa importanza storica, perché nel 1728 ha permesso a James Bradley di scoprire l'aberrazione stellare causata dal moto di rivoluzione della Terra. Nei manuali astronomici inglesi viene talvolta chiamata la Zenith Star, in virtù del suo passaggio in prossimità dello zenit quand'è osservata dalla latitudine dell'Osservatorio Reale di Greenwich.

Rendering di Edasich A e B (da Wikipedia)
Yota è una stella arancione di 3ª grandezza distante un centinaio di anni luce; possiede una massa pari a 1.5 volte quella del Sole, ma un diametro 12 volte superiore; si tratta in pratica di un "Sole" enorme prossimo alla fase finale di gigante rossa. La cosa interessante è che nel gennaio del 2002 un team di astronomi dell'università di S. Diego (California) aveva annunciato la scoperta di un grosso pianeta con massa di una decina di volte quella di Giove orbitante attorno alla stella a una distanza poco superiore a una unità astronomica; oggi sappiamo che la compagna è in realtà di una nana bruna, un oggetto troppo grande per essere definito un pianeta, ma troppo piccolo per permettere la fusione nucleare al suo interno (a parte quella eventuale del litio o del deuterio che non richiedono gran dispendio di energia); in pratica le nane brune sono stelle fredde, con temperature superficiali comprese tra i 700 e i 1500 °C e che come tali appaiono relativamente brillanti solo nell'infrarosso (un ulteriore compagno substellare ancora più grande e molto più distante è stato poi scoperto di recente). Yota si trova nei pressi di due noti sciami meteorici: quello delle Quadrantidi, visibile in gennaio, e quello delle Bootidi che per l'appunto sono chiamate anche Yota Draconidi, il cui picco cade mediamente attorno all'ultima settimana di giugno.
Ny Draconis è una classica doppia per binocoli essendo le 2 componenti distanti un primo d'arco; fu scoperta da Flamsteed nel 1690 e da allora la posizione relativa delle 2 stelle è rimasta pressoché invariata; in effetti, essendo la coppia distante 120 anni luce è abbastanza facile calcolare che l'effettiva distanza delle due componenti deve ammontare ad almeno 2100 unità astronomiche, ossia oltre 70 volte la distanza dei pianeti Nettuno e Plutone dal Sole; ciò fa sì che il moto attorno al loro comune baricentro sia estremamente lento e assai difficilmente apprezzabile nel corso di pochi secoli. Sia il Tirion sia l'Uranometria la riportano coerentemente come Ny1 e Ny2; essendo di identica magnitudine e colore, sembrano gemelli stellari, impressione particolarmente evidente al telescopio dov'è possibile variare a piacimento gli ingrandimenti. L'interesse dell'osservazione telescopica di questa doppia da parte dei visualisti puri che vogliono effettuare rapide stime di dimensioni di oggetti celesti, risiede nel fatto che può essere utilizzata come campione di misura, una sorta di piccolo regolo con di lunghezza appena superiore a un primo d'arco.
L'ultima stella del trapezoide, la Xi Draconis che ne occupa il vertice nord-orientale, è un'altra gigante rossa, è distante 58 parsec ed è un'ottantina di volte più brillante del Sole. Il suo colore è del tutto simile a quello della Gamma, ma, essendo di una magnitudo e mezzo più debole, è difficile da apprezzare, soprattutto a occhio nudo, in quanto è noto che a livelli molto bassi di luminosità diviene critica la percezione dei colori.
È doveroso accennare brevemente anche ad Alfa situata da tutt'altra parte; è una stella bianca di 4ª grandezza distante poco più di 300 anni luce e 300 volte più luminosa del Sole. Nota anche come Thuban (ossia "basilisco", il nome arabo della costellazione), è una stella che ha ormai abbandonato la Sequenza Principale, dal momento che si trova nella fase di combustione dell'elio. Pur non essendo la più brillante del Drago è comunque importante da ricordare, dal momento che è stata la Stella Polare nel lontano passato, come documentato dalle antiche cronache cinesi, tant'è che attorno al 2800 a.C. aveva raggiunto la minima distanza dal polo, pari ad appena 6'.
La crocetta rossa nella cartina in alto marca la posizione del polo nord dell'eclittica, il punto della sfera celeste situato al centro della circonferenza tracciata dall'asse terrestre in 26.000 anni.

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