Il gruppo di M81

M81 in un'immagine di Carlo Colombo
Le galassie del Gruppo Locale sono situate all'interno di una sfera di 3 megaparsec di diametro il cui centro è situato grosso modo tra Via Lattea e la Nebulosa di Andromeda (M31). È dunque all'esterno di questa sfera che si comincia a evidenziare l'espansione cosmologica nello spettro delle galassie e tanto più ce ne allontaniamo, tanto più si delinea in modo chiaro la relazione tra la distanza e lo spostamento verso il rosso delle righe spettrali (redshift), espressa dalla nota legge di Hubble.
Il gruppo di M81 è stato il primo nel quale gli astronomi hanno indirizzato lo studio delle variabili cefeidi, combinando i risultati col redshift delle singole componenti dovuto in parte ai moti kepleriani all'interno del sistema. Questi risultati vengono poi estrapolati e applicati ad altri gruppi più lontani allo scopo di determinare l'elusiva costante di Hubble. Sappiamo, infatti, che il valore di questa costante, più volte messa in discussione e che ancora oggi non è conosciuta in modo definitivo, è di importanza critica per stabilire con una certa precisione le dimensioni dell'Universo e di conseguenza, operando all'inverso, la sua età. Per il gruppo di M81 le misurazioni più attendibili ne collocano il centro a 3.25 megaparsec, ossia circa 10 milioni di anni luce.
Il fatto che una galassia faccia o meno parte del Gruppo può ovviamente essere confermato solo se la sua distanza è vicina a quella di M81, ma queste stime non sono sempre immediate, in quanto vi sono alcuni membri che non presentano cefeidi brillanti da impiegarsi come candele standard. Per questa ragione il numero effettivo delle galassie appartenenti a questo Gruppo è sempre stato piuttosto controverso. Ad esempio, Erik Holmberg aveva definito per la prima volta nel 1950 una lista di 15 galassie che tuttavia è stata rivista e corretta più volte negli anni a seguire. In epoca più recente un team di astronomi, lavorando col telescopio Russo da 6 metri, avevano aggiunto altre 37 galassiette nane, fra le quali ve n'erano alcune che risultavano palesemente risolte in singole stelle sulle lastre.
Esattamente come nel caso delle stelle, le galassie per la maggior parte sono oggetti piccoli e deboli, costituenti uno sciame di sistemi minori che orbitano attorno a pochi membri più cospicui, quelli che riusciamo a vedere anche a grandi distanze; per avere un'idea più concreta di quanto stiamo affermando si consideri che la magnitudo assoluta di queste galassie nane è spesso dell'ordine di grandezza di quella degli ammassi globulari, ossia dell'ordine di -8 o -9, almeno per i più brillanti, contro un valore di -21 per la Nebulosa di Andromeda che risulta pertanto circa 80.000 volte più luminosa di M 13.
Un valido aiuto in questo genere di osservazioni è senza dubbio il Nearby Galaxies Atlas di Tully & Fisher del 1987 che contiene 2367 oggetti.

NGC 2403 (ex Osservatorio di Promiod)
Per lo scopo che ci prefiggiamo ci limiteremo a considerare una dozzina di galassie del gruppo di M81; se le più vistose sono senza dubbio alla portata di piccoli strumenti da 10 centimetri, per quelle più deboli lo strumento ideale è un dobsoniano da 40 che sta diventando sempre più diffuso fra gli appassionati visualisti. Prima però di accingersi in quest'impresa sarà opportuno dare qualche consiglio, soprattutto per l'osservazione di quelle galassie elusive dotate di luminanza superficiale molto bassa, pur mantenendo la magnitudo integrata a un valore che potrebbe dapprima ingannare.
Innanzi tutto conviene disporre di almeno 3 oculari che coprano tutto il range d'ingrandimento utile del telescopio; se lo strumento è aperto a F/4.5, indipendentemente dal diametro, saranno utili, ad esempio, un 18 mm, un 12 e un 6; va da sé che questi valori non sono tassativi: chi scrive impiega usualmente un S.W.A da 18 mm, un S.P. da 9.7 e un U.W.A. da 6.7 che dànno rispettivamente 100x, 185x e 270x; eccezionalmente, quando il seeing lo consente e solo per sondare minuti dettagli (come per separare una stellina da un nucleo puntiforme) utilizzo un TeleVue 4.8 che mi dà 380x. Tuttavia, se la galassia è molto debole sarà opportuno utilizzare solo l'oculare a media potenza: infatti a ingrandimenti troppo bassi la galassia, se è di piccole dimensioni, finirà per essere soffocata dalla luminosità di fondo cielo, mentre a valori troppo elevati tenderà a....diluirsi eccessivamente nel campo dell'oculare.
Un discorso a parte fa fatto nel caso di oggetti come IC 2584 che essendo molto esteso angolarmente può richiedere un oculare di potenza più bassa, specialmente se si impiega un telescopio da 40 cm: è buona norma, infatti, mantenere il campo visivo di dimensioni almeno doppie rispetto a quelle della galassia; ora, l'oculare da 9.7 mm fornisce sul 40 un campo di soli 16', per cui se la galassia è invece estesa una dozzina di primi potrebbe essere d'impaccio. Le cose andrebbero ancora peggio per NGC 4236 che ha un'estensione di ben 18'. Meglio, in questi casi utilizzare dapprima il 18 per mantenere una visione d'insieme più coerente, ma attenzione alla pulizia delle ottiche: le particelle di polvere, infatti, diffondono la luce facendo perdere contrasto all'immagine; quest'effetto, chiamato in inglese scattering, è sicuramente enfatizzato dai bassi ingrandimenti che, fornendo una maggiore pupilla d'uscita, fanno risaltare la luminanza del fondo cielo.
Un altro piccolo accorgimento da adottare, sempre in riferimento a galassie debolissime ed elusive, è quello di memorizzare attentamente all'oculare ogni particolare visibile o meglio ancora, come fa il mio amico e compagno di osservazioni Giangi Caglieris, registrando tutto su nastro. In certi casi, infatti, persino la debole luce rossa utilizzata per le carte stellari può creare un sufficiente abbagliamento tale da far scomparire per un certo tempo un oggetto al limite della visibilità!
Nella tabella sottostante troverete elencate le 12 galassie principali del gruppo di M81 corredate dei parametri principali; è molto importante che focalizziate sulla voce comunemente indicata con S.B. (Surface Brightness, ossia luminosità superficiale), il valore che più di ogni altro ci dice quanto una galassia è visibile indipendentemente dalla sua magnitudo integrata (se usi lo smartphone clicca ⇒ qui).

Galassia A.R. (2000) Declinaz. Mag. (V) S.B. Dimensioni (') Tipologia
NGC 2366 07h28.9m +69° 13' 10.9 14.3 7 × 3 irregolare
NGC 2403 07h36.9m +65° 36' 8.4 12.8 18 ×10 Sc
UGC 4305 08h18.9m +70° 43' 10.7 14.8 6 × 5 nana irregolare
NGC 2976 09h47.3m +67° 55' 10.2 13.0 5 × 2 Scd
NGC 3031 (M81) 09h55.6m +69° 04' 6.8 12.4 22 × 11 Sb
NGC 3034 (M82) 09h55.8m +69° 41' 8.4 12.0 9 × 3 irregolare
NGC 3077 10h03.3m +68° 44' 9.9 12.6 4 × 3 irregolare
UGC 5423 10h05.5m +70° 22' 14.7 14.6 0.8 × 0.6 irregolare
IC 2574 10h28.4m +68° 25' 10.6 15.5 11 × 4 SBm
UGC 6456 11h28.0m +78° 59' 13.7 14.7 1 × 0.6 peculiare
NGC 4236 12h16.7m +69° 28' 9.6 15.0 18 × 6 SBdm
UGC 8201 13h06.3m +67° 42' 12.5 15.1 3 × 1.5 nana irregolare

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