Scorpione
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Costellazione tipicamente estiva che copre circa 500 gradi quadrati di cielo e interamente ubicata nell'emisfero australe, dal momento che la sua parte più settentrionale si ferma poco al di sotto dei -8 di declinazione. È attraversata dall'eclittica per non più di 6 gradi, il che significa che il Sole rimane entro i suoi confini per meno di una settimana (tipicamente dal 23 al 28 Novembre), prima di far ingresso nell'Ofiuco. L'asterismo principale rappresenta abbastanza fedelmente il pericoloso aracnide da cui prende il nome, anche se a partire dal III secolo A. C. (almeno secondo Flammarion) le chele sono state asportate per formare la contigua costellazione della Libra o Bilancia, di per sé estranea allo Zodiaco, dal momento che non rappresenta alcun essere vivente. Non è però facile osservare interamente lo Scorpione dall'Italia settentrionale: le due stelle più basse, Eta e Theta, pur essendo di per sé abbastanza luminose, rispettivamente di 3ª e 2ª grandezza, giungono infatti a -43 di declinazione; a meno di non disporre di un sito completamente libero e buio in meridiano, è quindi difficile scorgerle dalle brume che spesso si addensano all'orizzonte (chi è riuscito egregiamente nell'impresa è stato l'astrofilo Claudio Pra di Agordino che dalla cima del Col di Lana, situato nel bellunese a 2452 m. di quota, ha prodotto questa suggestiva → immagine della costellazione, ben visibile nella sua interezza).

Un'immagine di Antares ottenuta col Very Large Telescope Interferometer dell'ESO
Antares (Alfa Scorpii) è senza dubbio una delle stelle più note del cielo, che tuttavia si colloca al 15º posto fra gli astri di 1ª grandezza. È situata poco al di sotto dell'eclittica, a una declinazione appena inferiore a -26; a Milano può culminare al massimo 19 gradi sull'orizzonte, e si può tentare di vederla durante le limpide nottate di favonio subito al di sopra dei tetti delle case ... Rimane comunque inconfondibile per il suo colore arancione che sin dai tempi più remoti le è valso il nome di rivale di Marte (tale è appunto il significato di Antares). Meno noto è invece il nome arabo Calb al-Akrab che significa "il cuore dello Scorpione", lo stesso nome con cui era nota ai Romani (Cor Scorpii). Si tratta di una supergigante rossa di classe spettrale M 1, distante 550 anni luce dalla Terra e con un diametro di quasi 600 milioni di chilometri. Se fosse situata al posto del Sole, arriverebbe a inglobare il Sistema Solare sino a Marte! Giove sarebbe salvo, ma dal pianeta gigante la stella apparirebbe comunque di proporzioni mostruose: una sfera di fuoco accecante del diametro apparente di 75 gradi, vale a dire come apparirebbe la nostra stella se venisse osservata con un filtro rosso in un telescopio a 140 ingrandimenti! Ma la cosa forse più sorprendente è la densità media della stella che, malgrado la mole, possiede una massa appena 12 volte quella del Sole; ora, se Antares ha un raggio pari a circa 860 volte quello del Sole, ciò si traduce in un volume oltre 630 milioni volte superiore. Potete allora divertirvi a calcolarne la densità (ossia dividendo la massa per il volume) e vi accorgerete così che Antares è una gigantesca palla infuocata fatta praticamente di … nulla. Ciò nonostante, la visione della stella da un ipotetico pianeta roccioso in orbita attorno ad essa a una di distanza di una 20-ina di UA (poco più della distanza che separa Urano dal Sole) sarebbe impressionante, come dimostra il rendering pubblicato: sarebbe superiore alla dimensione sottesa da una spanna osservata col braccio teso.

Antares assieme alla sua compagna vista da un ipotetico pianeta roccioso in orbita attorno ad essa
Antares è altresì una stella doppia, ma molto difficile da risolvere, perché è accompagnata da una secondaria di 5ª grandezza a soli 3" di distanza verso ovest. In fotografie prese con lastre sensibili alla parte rossa dello spettro, la coppia appare come immersa in una nube, probabilmente di polveri, che riflette la luce delle due stelle. È altresì una stella variabile, che in 1733 giorni si indebolisce sino alla magnitudo 1.8, ma in modo piuttosto irregolare.
Segnaliamo infine un altro paio di curiosità riguardanti questa stella. La prima è che una delle quattro stelle di prima grandezza (assieme ad Aldebaran, Regolo e Spica) situate nei pressi dell'eclittica e come tale viene di tanto in tanto occultata dalla Luna. La seconda è che fa probabilmente parte, come molte compagne brillanti presenti in questa costellazione, dell'associazione stellare Scorpius-Centaurus, l'associazione OB più vicina alla Terra.
Lambda, (Shaula, ossia "pungiglione") di magnitudo 1.6, è la seconda stella più brillante dello Scorpione; è una gigante azzurra distante circa 700 anni luce e 8600 volte più splendente del Sole. Forma una coppia larga con la Ypsilon, pure azzurra e situata 35' a WSW, ma si tratta di una coppia prospettica dato che la seconda è distante 500 anni luce. Un'altra doppia ottica interessante formata da due stelle azzurre e sbilanciate di appena mezza magnitudine è rappresentata dalla coppia My1,2, situata alla stessa declinazione; costituisce un ottimo bersaglio per binocoli 10×50.
Al terzo posto c'è Theta, di magnitudo 1.9; questa è bianca, 1000 volte più brillante del Sole e distante 270 anni luce. Si trova a una declinazione di -43°, per cui si alza soltanto di qualche grado sopra gli orizzonti dal Nord Italia. Qualche visitatore è mai riuscito a vederla dalla brumosa Pianura Padana?
Proseguendo in ordine di luminosità troviamo la Epsilon, situata in posizione un po' più comoda; questa è una gigante arancione di magnitudo 2.3, distante 65 anni luce e 40 volte più brillante del Sole.
Da ultimo diamo un'occhiata alla Delta, finalmente a una declinazione abbordabile, in quanto situata poco più a nord di Antares; si può considerare un parente stretto di Lambda, poiché è una gigante azzurra di classe spettrale B0 e di magnitudo 2.4; si trova a una distanza di 400 anni luce ed è 1350 volte più brillante della nostra Stella.
Come avrete notato, a parte la Alfa, l'ordine di luminosità delle stelle dello Scorpione in relazione alle lettere greche segue un ordine alquanto caotico.

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