Sagittario
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Trovandosi nella zona più densa della Via Lattea, il Sagittario è un vero e proprio scrigno di stelle. La costellazione, interamente ubicata nell'emisfero australe tra le declinazioni di -12 e -45, copre 867 gradi quadrati di cielo ed è attraversata dall'eclittica che qui raggiunge il punto più basso di -23° 27'.
Nella mitologia greca, il Sagittario rappresentava un centauro (uno dei mostri leggendari della Tracia metà uomini e metà cavalli) nell'atto di scagliare una freccia contro lo Scorpione. Non presenta stelle particolarmente brillanti e, oltre tutto, la Alfa e la Beta, che Tolomeo aveva indicato fra le più luminose, sono soltanto di 4ª grandezza. Evidentemente, il Bayer, colui che per primo disegnò le stelle con le lettere dell'alfabeto greco, non aveva avuto la possibilità di verificarle personalmente, a causa della loro bassa declinazione e si era fidato delle affermazioni dell'astronomo alessandrino.
La stella più brillante è invece la Epsilon che assieme alla Lambda e alla Delta forma il Kaus o "arco"; è una doppia molto difficile, perché a 32 secondi di distanza WNW dalla primaria di magnitudine 1.85 si trova una debolissima compagna di 14-esima. La primaria è bianco-azzurra, di classe spettrale B9 ed è 100 volte più luminosa del Sole.
Al secondo posto c'è la Sigma che è una bella stella azzurra di seconda grandezza, distante 225 anni luce e 600 volte più brillante del Sole.
Alfa Sagittarii è situata molto a sud, a -40 di declinazione ed è già molto critica da osservare dal Nord Italia. Possiede anche il nome arabo Rukbat che significa "il ginocchio dell'arciere". È una stella azzurra di 4ª grandezza distante 170 anni luce e una 60-ina di volte più brillante del Sole.
All'estremità meridionale della costellazione e pressoché invisibili dall'Italia settentrionale si trovano Beta1 e Beta2, entrambe di 4ª grandezza, ma diverse per classe spettrale: la prima, quella più a nord, è un'altra stella azzurra (spettro B8), distante 380 anni luce e 290 volte più brillante del Sole; possiede una compagna bianca di 8ª situata 28" a est; la seconda è bianco-gialla (spettro F2), distante 135 anni luce e 30 volte più luminosa della nostra Stella.
Interessante è pure la variabile X Sagittarii, situata a un grado NNE del centro galattico, il punto ove si trova la radiosorgente nota come Sagittarius-A. Si tratta di una cefeide che presenta un range di magnitudini pari a 0.6: la sua luminosità varia, cioè, tra la 4.2 e la 4.8 in una settimana. Ricordiamo che le cefeidi classiche, che prendono il nome dal loro prototipo, la Delta Cephei, sono giganti bianche che pulsano con periodi compresi tra 1 giorno e 2 mesi.

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