Orione
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Tutti avranno sicuramente sentito parlare di questo mitico personaggio, il gigante figlio di Poseidone, amante di Aurora e ucciso, forse per gelosia, da Artemide. In cielo viene rappresentato come l'inseguitore delle Pleiadi e per questo motivo viene associato a un altro mito: mentre insidiava una di esse, Merope, figlia del re Enopio, sarebbe stato accecato dal re di Chio per vendicarne l'affronto. Soltanto grazie all'intervento di Efesto avrebbe in seguito potuto riacquistare la vista dopo essere stato accompagnato verso oriente da Cedalione in piedi sulle sue spalle.

Orione accompagnato da Cedalione (N. Poussin, Museum of Art di New York)
Orione è una costellazione equatoriale che copre quasi 600 gradi quadrati ed è senza dubbio la più bella e famosa costellazione del cielo invernale. Inconfondibili le 3 stelle luminose allineate in direzione NW-SE che formano la cintura del cacciatore celeste; sono stelle calde, azzurre, appartenenti alle prime classi spettrali: Delta Orionis, distante 820 anni luce e situata proprio a ridosso dell'equatore, è una variabile a eclissi con periodo di poco inferiore a 6 giorni, ma con un'ampiezza molto modesta, pari ad appena un decimo di magnitudine (precisamente, varia tra la 2.4 e la 2.5); possiede una compagna di 6.8 da cui è separata di 53" d'arco; Epsilon, di grandezza 1.7, è la stella centrale della cintura ed è anche la più luminosa del terzetto; dista 900 anni luce ed è ben 50.000 volte più luminosa del Sole; infine, Zeta è composta da 3 stelle di 2ª, 5ª, e 10ª, grandezza, con le ultime 2 separate, rispettivamente, 2 secondi e 1 primo dalla principale; il sistema dista 1135 anni luce dalla Terra. Il suo nome arabo, Alnitak, ha il peculiare significato di "filo di perle".
La stella più luminosa della costellazione è comunque la Beta, Rigel, un termine che deriva dall'arabo rul jauzah al-yusra e che significa "la gamba sinistra del gigante". In splendore apparente si colloca al 7° posto, avendo una magnitudine di 0.14. E una bellissima gemma di un colore bianco-azzurro, ma la sua luminosità intrinseca è enorme: 57.000 volte maggiore di quella del Sole (maggiore della Epsilon)! Chi possiede un minimo di conoscenza in astronomia sa bene che è Sirio la stella più luminosa del cielo, ma quest'ultima non si trova a neppure 9 anni luce da noi mentre la distanza di Rigel, determinata solo con metodi indiretti, è risultata essere intorno ai 900 anni luce. Provando dunque a immaginarla al posto di Sirio ci accorgeremmo che brillerebbe di magnitudine -10, sarebbe, cioè, 200 volte più splendente di Venere al suo massimo.
Ma perché Rigel è così intrinsecamente brillante? La risposta è semplice: perché è una stella molto massiccia! Essendo 25 volte più pesante del Sole e dal momento che la luminosità di una stella è direttamente proporzionale alla propria massa secondo una potenza compresa fra 3 e 4 a seconda della sua collocazione nel diagramma H-R, possiamo capire donde deriva una tale profusone di luce.
Nel 1781 W. Herschel scoprì una debole compagna a una decina di secondi di distanza verso SSW dalla principale che è stata denominata Rigel-B. Siamo dunque di fronte a una delle tante stelle doppie? Non è facile stabilirlo con certezza, perché in oltre un secolo di misurazioni precise non sono avvenuti mutamenti nell'angolo di posizione della compagna che è di 202°. Se le due componenti non mostrano alcun moto reciproco apprezzabile, sembrano, tuttavia, possedere la stessa velocità radiale, il che non escluderebbe che possano essere fisicamente legate. L'unica cosa certa è che Rigel-B e una doppia spettroscopica con periodo di circa 10 giorni, e nonostante sia di 7ª grandezza rimane piuttosto difficile da osservare perché immersa nei bagliori della stella principale. Per ridurre l'effetto di abbagliamento è dunque consigliabile tentarne l'osservazione o durante il crepuscolo o col chiaro di Luna; meglio se con un piccolo rifrattore o un riflettore privo di sostegno del secondario (come gli Schmidt-Cassegrain), per evitare che i baffi di diffrazione prodotti dalla crociera possano disturbare il campo visivo immediatamente vicino alla primaria.
Se abbiamo parlato di Rigel non possiamo non spendere qualche parola anche sull'altra notissima stella che occupa il vertice opposto del grande rettangolo di Orione: la Alfa o Betelgeuse, nome di origine un po' controversa il cui suffisso -jauzah riconduce al significato di «gigante».

L'immagine di Hevelius a colori
Betelgeuse è una supergigante rossa semiregolare che varia tra la magnitudo 0.4 e la 1.3 in un periodo superiore a 5 anni. La distanza è di circa 400 anni luce, mentre il diametro è stimato attorno a 400 volte quello del Sole; se fosse situata al posto di quest'ultimo arriverebbe comodamente a inglobare il Sistema Solare oltre l'orbita di Marte! Interessante, dal punto di vista storico, è il fatto che è la prima stella di cui è stata tentata una misurazione diretta del diametro angolare; questo avvenne nel 1920 con il celebre interferometro di Michelson, strumento entrato nella storia della scienza perché fu con esso che il fisico americano, assieme al collega Morley, dimostrò, tramite ingegnosi esperimenti sulla propagazione dei raggi luminosi, l'incongruenza della teoria dell'etere.
Betelgeuse ha dunque un diametro apparente apprezzabile e di fatto il Telescopio Spaziale Hubble, grazie al suo straordinario potere risolutivo, è riuscito a mostrare qualche vago dettaglio della sua superficie. Le misure effettuate hanno fornito per il disco della stella un valore di 0", 045; non è poco, ma corrisponde pur sempre allo spessore di un capello visto alla distanza di... 400 metri!
I visitatori possono trovare qualche notizia ulteriore su questa stella cliccando qui.
Vorremmo anche fare un accenno a Yota e Lambda, pur essendo assai meno appariscenti. Sono infatti 2 delle pochissime stelle di classe spettrale O visibili a occhio nudo. Iota, in particolare è di classe O9, mentre Lambda è una O8 e come tale presenta una temperatura superficiale elevatissima, pari a circa 47.000 °K. A tale temperatura la materia ordinaria come, ad esempio, l'aria che respiriamo, l'acqua che beviamo, la ceramica, l'acciaio per costruzioni e via dicendo, perderebbe totalmente le sue caratteristiche e si trasformerebbe in uno stato che è possibile replicare, seppur in minima quantità, solo nei laboratori delle alte energie (stato di plasma). Anche su Yota Orionis abbiamo riportato qualche ulteriore informazione (vedi)

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