Rho di Cassiopea

Rendering della superficie sterile di un pianeta attorno
a Rho Cas durante la fase parossistica
Rho di Cassiopea è una delle pochissime stelle ipergiganti gialle (se ne conoscono attualmente solo 7, fra cui HR 8752 e IRC+10420) situata nell'omonima costellazione. È distante circa 11600 anni luce, ma può essere vista a occhio nudo (ovviamente dall'emisfero boreale) data la sua luminosità pari a ben 550.000 volte quella del Sole emessa da un diametro 450 volte più grande. Anche la sua massa non scherza, dal momento che è stata stimata attorno alle 40 masse solari. Con questi dati impressionanti si può facilmente risalire alla sua magnitudo assoluta che mediamente si attesta a -7.5, facendone una delle stelle più luminose conosciute. Sebbene abbia una temperatura superficiale simile a quella del Sole, un presunto pianeta simile alla Terra per poter ospitare la vita dovrebbe distare dalla stella la bellezza di 450 UA!
La stella è però piuttosto instabile nella sua luminosità: sebbene la sua magnitudo apparente si collochi normalmente attorno alla 4.5, nel 1946 è scesa fino alla sesta in occasione di una delle sue cicliche eruzioni. Una di queste particolarmente intensa avvenne nell'estate del 2000, quando venne osservata dal telescopio William Herschel (sito alle Canarie): in quell'occasione la temperatura superficiale della stella era variata da 7000 a 4000 gradi nel corso di pochi mesi. Sono fenomeni che avvengono grosso modo ogni 50 anni e i dati raccolti sembrano difatti confermare che uno di questi eventi si sia verificato, prima del 1946, anche nel 1893. Ma sono comunque periodi modulati su altri ben più lunghi che possono arrivare sino a oltre 800 giorni, anche se il più delle volte rimangono abbastanza imprevedibili, per cui vale la pena monitorare periodicamente la stella.

La costellazione di Cassiopea con indicata la Rho;
le stelle sono riportate sino alla magnitudo 7
Durante il fenomeno parossistico la stella rilascia un'immensa quantità di gas nella propria atmosfera che espandendosi si raffredda, spostando il picco di emissione dal visibile all'infrarosso (come le giganti di classe spettrale M); tuttavia, anche una volta ritornata nella situazione stabile, i venti stellari, che in questo caso soffiano alla modesta velocità di circa 10 km/sec, causano una costante perdita di massa, che negli ultimi anni è stata stimata attorno a un centomillesimo di massa solare all'anno; questo valore è 100 milioni di volte superiore all'emissione della nostra stella sotto forma appunto di vento solare. Ma è comunque, per così dire, un valore di regime e ancora relativamente contenuto, perché durante la sopraccitata eruzione del 2000 l'oggetto è arrivato a perdere il 3 per cento di una massa solare — equivalenti a 10000 masse terrestri — nel giro di pochi mesi.
Lo scenario sembra quindi pronto: Rho di Cassiopea, che oramai possiede al suo interno un massiccio nucleo di ferro-nichel (gli elementi più pesanti sintetizzabili col processo di fusione nucleare), è destinata in breve tempo a esplodere in una supernova, ma è meglio non farsi troppe illusioni: sappiamo bene che in termini astronomici "breve" può significare fra una settimana o fra 10000 anni!

Da Nuovo Orione, "Stelle e Profondo Cielo" (Settembre 2008)

CASSIOPEA