Situata a cavallo dell'equatore celeste e con un'estensione di quasi 1300 gradi quadrati, la Vergine è una delle costellazioni più vaste del cielo, preceduta soltanto dall'Idra. Nella sua parte più occidentale, tra le stelle Eta e Beta, si trova il punto equinoziale d'autunno (detto anche primo punto della Libra), così chiamato in quanto occupato dal Sole durante l'equinozio.
Pur essendo una delle costellazioni più antiche (era già nota con questo nome sin dai tempi di Ipparco e di Tolomeo), la sua origine, come spesso accade, non è ben conosciuta, in quanto può essere associata a diversi personaggi dell'antica mitologia. Uno di questi è Astrea (o Diche), dea della giustizia, figlia di Zeus e di Temi e questo spiegherebbe perché negli atlanti del Bayer, di Hevelius e di J. Bode è rappresentata con le ali; assieme alle sorelle Eunomia e Irene era una delle Ore, simbolo dei bei giorni di primavera quando si risveglia la natura, le quali avevano il compito di regolare le leggi del raccolto e di portare le piante a fioritura e maturità. Furono poi considerate, in senso morale, protettrici dell'ordine e delle leggi della natura che governano appunto i raccolti. I nomi di due stelle fra le più brillanti della costellazione, come vedremo qui di seguito, sembrano giustificare questa interpretazione, anche se certamente essa non è l'unica.
La Vergine ha solo 3 stelle più brillanti della terza magnitudo. Alfa o Spica ("spiga") è una stella azzurra di prima grandezza situata a 270 anni luce da noi; è una doppia spettroscopica con le componenti di classe spettrale B1 e B2 e che presentano come tali una temperatura superficiale prossima a 20000 gradi. E una stella leggermente variabile, appartenente alla classe delle cosiddette "binarie a eclissi", ma l'ampiezza di luce è particolarmente modesta, ammontando a circa un decimo di magnitudo in poco più di 4 giorni.
Gamma Virginis o Porrima (dal nome della dea latina della profezia) è senza dubbio una delle doppie più spettacolari che si conoscono; è costituita da due stelle bianche di magnitudo 3.6 di classe spettrale FO, attualmente separate da quasi 3"; sommando i contributi luminosi delle componenti, troviamo una magnitudo totale pari a 2.9. È la seconda stella doppia di cui era stata determinata l'orbita; il calcolo venne effettuato più di 150 anni fa da John Herschel che però ottenne un valore superiore a 600 anni, assai più elevato di quello oggi accertato, che ammonta a poco più di 170 anni. Dal momento che l'orbita percorsa è fortemente eccentrica, varia di conseguenza la separazione delle due componenti che se negli anni Venti era di quasi 4 secondi d'arco; tra il 2004 e il 2005 ha raggiunto la minima separazione, inferiore a mezzo secondo. Oggi, come ricordato, siamo a poco meno di 3", per cui è facilmente separabile in un telescopio di una decina di cm. La distanza di Gamma Virginis, determinata con metodi trigonometrici, è di appena 10 parsec e ciò è evidenziato anche dal moto proprio non trascurabile pari a 0.6" annui. (per qualche notizia in più su Gamma Virginis clicca qui).
Epsilon Virginis o Vindemiatrix, di significato tanto ovvio quanto a prima vista curioso, in quanto la vendemmia ha ben poco a che fare con la primavera! A meno che il nome non sia da mettere in relazione con l'agricoltura in senso generico. Tuttavia, potrebbe anche esservi una relazione precisa col significato del nome, perché al tempo dell'antica Grecia, quando la stella sorgeva all'alba attorno alla prima settimana di settembre, si era effettivamente nel periodo d'inizio della vendemmia.
Lasciando da parte l'etimologia, Epsilon è una stella gialla di tipo spettrale G8 (cioè poco più avanzato di quello del Sole), situata a una distanza di circa un centinaio di anni luce. È di magnitudo 2.8 e si trova presso il confine più settentrionale della costellazione.
Ma la vera ricchezza di questa costellazione, inutile dirlo, è costituita dal cospicuo numero di
galassie presenti, molte delle quali osservabili in strumenti di piccolo diametro (addirittura in binocoli 10×50). Se escludiamo l'Ammasso Locale, che assieme alla Via Lattea conta poche decine di membri, quello della Vergine è l'ammasso più vicino a noi, circa 65 milioni di anni luce, ed è anche uno dei più ricchi, dal momento che contiene oltre 2000 galassie (più di 3000 secondo altre stime). Per queste rinviamo alle osservazioni deepsky.
Un cenno a parte, poi, merita un oggetto del tutto peculiare: la quasar 3C 273 per la quale si rimanda all'apposita pagina.